25 aprile

Quando sei un bambino, le favole sono tutte semplici. I cattivi sono cattivi. I buoni sono buoni. Alla fine della favola, normalmente, i buoni vincono ed i cattivi perdono.

Poi cresci. Cresci e se sei intelligente capisci che le cose non stanno proprio così. Nessuno nasce buono o cattivo. Si nasce come si nasce e poi di diventa quello che si diventa imparando quello che ci insegna la vita. C’è sempre un motivo per cui i buoni possono permettersi di essere buoni, mentre i cattivi diventano cattivi. Se nasci in un posto dove ti insegnano a rispettare dei valori, probabilmente imparerai quei valori e comunque, in qualche modo, quei valori ti resteranno dentro. Poi c’è la guerra, che è una cosa strana. La guerra è una cosa che comincia con le parole sbagliate. Ciascuno pensa che la sua parte si quella giusta, ma in fondo non importa. Quando c’è la guerra gli “altri” ti sparano. Quindi non si si parla più e si va solo avanti a sparare. La storia dovrebbe averci insegnato che, alla fine, la guerra non conviene a nessuno. Tuttavia, ancora si inneggia alla guerra ed alle armi con troppa facilità. Si giudicano gli altri. Si discriminano le persone per inclinazione sessuale, colore della pelle, provenienza geografica.

Il 25 aprile non è stato un bel giorno, perché stato un giorno di guerra dove tanta gente è morta ammazzata. Mussolini appeso a testa in giù non è stata una bella immagine e appenderlo è stata una pessima idea. Potevamo risparmiarcelo.

Se ci pensate bene i casini peggiori succedono quando qualcuno sta molto bene e qualcun altro sta molto male. Ad un certo punto quelli che stanno male si incazzano e fanno un disastro, dopo di che, siccome i poveri non hanno spesso modo di studiare e di imparare, non sono in grado di governare e salta fuori il dittatore di turno.

Leggi raziali, discriminazioni, ingiustizie di ogni genere, l’alleanza con Hitler e tutto il resto. No. Nel fascismo non c’è stato assolutamente niente di buono. Se mai ci fosse stato qualcosa di buono, sicuramente non ne valeva la pena.

Sapete qual è il grande difetto della democrazia? Ne ha probabilmente molti. Il primo è che la diamo per scontata. Non ci pensiamo più. Quasi quasi ci dà fastidio andare a votare e poi è maledettamente lenta. Per prendere una decisione ci vuole sempre un sacco di tempo ed un sacco di gente. Il più grande difetto della democrazia è che fare le cose è difficile. Tuttavia, questo è anche un grandissimo pregio, perché se fare tutto è più difficile, è anche più difficile fare cazzate.

Io non ne posso più di sentir parlare di fascismo. Credo nella libertà e nel diritto di ciascuno di essere quello che è e di vivere come gli pare, finché il suo agire non lede in alcun modo la libertà degli altri. Facile a dirsi. Meno a farsi. Infatti, implica uno sforzo di intelligenza, comprensione ed empatia. Ma è uno sforzo bello, che ci fa trovare nuovi amici, che ci apre la mente e ci arricchisce.

Non li sopporto i cartelli dei seguaci del family congress che rappresentano le coppie gay e sotto al disegno scrivono “questo è sbagliato”. Non mi piacciono quelli che vanno in giro con le svastiche sulla schiena e la testa rasata, con i coltelli e i manganelli in tasca. Dovrebbero pensare meglio alle conseguenze dei loro atti e tutta la società dovrebbe interrogarsi sulla mancanza di paradigmi culturali che genera questi fenomeni.

Il nostro problema non sono gli immigrati. Si scopre anzi che, se non ci sono i migranti, ci sono delle filiere che non vanno avanti.

Il nostro problema è la malavita organizzata. La corruzione. La ‘ndrangheta. Quello è il nostro problema.

Il 25 aprile divide? Perché?! Qualcuno avrebbe preferito la prosecuzione di una guerra?! … che so, magari all’infinito, fino ai giorni nostri. Avreste preferito svegliarvi in mezzo ad un cumulo di macerie feriti, infreddoliti ed affamati invece che nelle vostre comode case? Vi piace un mondo dove improvvisamente la polizia entra nel vostro condominio e fa sparire un paio di vicini, così, perché si sospetta che siano sodomiti?

Volete che i vostri figli assistano alle esecuzioni sulla pubblica piazza?

E allora piantiamola. La guerra è finita. Non c’è più. Quello che c’è è un mondo bellissimo che rischia di andare in vacca perché si sta riempiendo di guerrafondai cialtroni che parlano di imbracciare le armi a sproposito e chiedono pieni poteri per un sondaggio. Pensate che questi super eroi della chiacchiera possano salvarvi? E da che cosa?! Dallo svacco obeso del vostro divano? Dal fatto che non avete fatto nulla per cambiare la vostra vita e adesso non vi piace? Se un “negro” vi porta via il lavoro, magari è semplicemente più in gamba di voi. Se un terrone fa l’imprenditore al nord e voi no, forse vi è mancato il coraggio. Ognuno ha la sua storia e la storia di ciascuno merita la dovuta comprensione ed il dovuto rispetto. Ciascuno ha diritto ad essere conosciuto e valutato per i suoi meriti e per i suoi demeriti, non per la conformità o meno allo standard di “razza ariana” che qualcuno ha stabilito.

Viva il 25 aprile. Viva la Festa della Liberazione. Certo che è finita male, ma per fortuna è finita.

E adesso ci toccherà guardare avanti e vedere se siamo capaci di creare un futuro migliore del passato che è stato e speriamo non torni mai più.